Questa IMU non è dei comuni - La riflessione dell'Assessore Poggiali Alessio sulla nuova imposta e sui tributi locali

 

COMUNE DI DICOMANO
COMUNICATO STAMPA del 12/12/2012
 
 
La riflessione dell’Assessore ai tributi del Comune di Dicomano Poggiali Alessio sulla nuova imposta e sui tributi locali.”
 
Le notevoli problematiche di bilancio date dal taglio dei trasferimenti erariali hanno condizionato notevolmente le scelte dell’Amministrazione comunale di Dicomano nel determinare le tasse e le imposte comunali oltre alle tariffe per i servizi. La Giunta Comunale ha sempre espresso una posizione critica circa l’introduzione dell’IMU e sulle problematiche inerenti gli enti locali, partecipando attivamente alle mobilitazioni messe in campo dall’ANCI e dalla Lega delle Autonomie e adottando nel corso dell’ultimo anno diversi ordini del giorno su queste materie, nei quali si è sempre ribadito la necessità di adottare un sistema perequativo e di riequilibrio che si basi sul complesso delle risorse degli enti locali secondo i criteri dei fabbisogni standard e delle capacità fiscali. I comuni non sono tutti uguali, le comunità non hanno tutte le stesse potenzialità socio-economiche ma i cittadini hanno uguali diritti indipendentemente dal luogo in cui vivono, per questo le amministrazioni comunali hanno sempre chiesto al Governo di andare verso un federalismo solidale che non lasci indietro nessuno.
La nuova imposta non può  essere considerata municipale, ma statale in quanto il gettito viene destinato per la gran parte al risanamento del debito pubblico, senza portare alcuna risorsa ai comuni in quanto i tagli che verranno effettuati ai trasferimenti dallo stato ai municipi sono notevolmente maggiori a quanto introitato con la nuova imposta dalle casse comunali. “Infatti risulta ingiusto aver dovuto scegliere di alzare le aliquote dell’IMU rispetto agli acconti versati a luglio – sostiene l’Assessore ai Tributi Poggiali Alessio -  poiché questo non portera’ alcun giovamento alle casse dei Comuni che continueranno a lamentare considerevoli ammanchi rispetto agli anni precedenti, per le conseguenze disastrose delle norme previste dal patto di stabilita’ interno e della introduzione affrettata e scarsamente ponderata della stessa Imu. L’innalzamento delle aliquote e’ stato dunque una scelta obbligata per tutti i Comuni.”
L’aliquota per l'abitazione principale è stata fissata al 5,5 per mille. Pertanto il carico fiscale sull’abitazione principale non è tanto più gravoso rispetto al precedente regime dell’ICI (la cui aliquota nel comune di Dicomano, prima dell’abolizione era del 5,8 per mille). L’adeguamento, in rialzo, è stato fatto per quanto riguarda le seconde case e gli altri fabbricati a disposizione: in questo caso l’aliquota è stata fissata al 10,6 per mille.
“La nostra è stata comunque una scelta che ha cercato di tutelare il principio di equità e di proporzionalità – sostiene l’Assessore ai tributi locali Poggiali Alessio - difatti abbiamo mantenuto un’aliquota accettabile sulla prima casa fissata al 5,5 per mille regime dell’ICI (l’aliquota ICI nel comune di Dicomano, prima dell’abolizione era del 5,8 per mille) e siamo riusciti, a differenza di altri comuni a mantenere inalterata l’addizionale comunale Irpef, la Tarsu e le tariffe dei servizi a domanda individuale; pertanto facendo leva sull’aliquota delle seconde case siamo riusciti a sostenere servizi pubblici essenziali nella vita della comunità locale, come l’asilo nido, la biblioteca, la mensa e il trasporto scolastico, i servizi sociali ed i servizi per gli anziani.”