Prosegue positivamente "Un pasto giusto"

Un pasto giusto
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Da settembre a oggi sono stati serviti oltre 600 pasti ad un media di 18 persone al giorno grazie all'esperienza positiva del progetto "Un pasto giusto".

L'Expo di Milano ci ha lasciato come eredità un documento, un primo passo contro la denutrizione e malnutrizione, quindi promuovere un equo accesso alle risorse naturali e garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi.

Il manifesto è stato sottoscritto 1,1 milioni di persone, prima che venisse consegnato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Tradotto in 19 lingue, è potenzialmente leggibile da tre miliardi e mezzo di persone. Il Manifesto denuncia le ingiustificabili diseguaglianze nelle possibilità, nelle capacità e nelle opportunità tra individui e popoli, ma sottolinea anche l'importanza che ciascuno si impegni consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno.

Proprio questo è lo spirito col quale il comune di Dicomano, nel proprio piccolo, sta proseguendo positivamente nel progetto "Un Pasto Giusto". Un’esperienza di solidarietà che sta aiutando le famiglie e le persone in difficoltà. L’iniziativa ogni giorno recupera il cibo della mensa scolastica non consumato dai ragazzi, per donarlo a chi ha più bisogno. In pratica tutto quello che avanza nei vassoi della mensa viene portato nell’area ex macelli e qui le associazioni di volontariato (Auser, MCL, Misericordia, Sul Sentiero, Parrocchie, Comitato del Carnevale) provvedono a distribuirlo a chi ne ha necessità.

Dopo la fase sperimentale dal mese di aprile al mese di giugno 2015, dall’inizio del nuovo anno scolastico, a settembre, l’iniziativa è entrata a regime con dati importanti: da settembre ad oggi sono state distribuite 620 porzioni di primo, 720 di secondo, 410 di contorno e 630 di frutta, il tutto accompagnato di 200 kg di pane.

In media ogni giorno sono 18 le persone che usufruiscono del servizio. Parlando della provenienza delle persone che hanno usufruito del servizio prevalentemente si è trattato di famiglie extracomunitarie, ma non sono mancati anche gli italiani per lo più donne giovani, quasi tutti comunque in stato di disoccupazione.

Tutti coloro che richiedono i pasti non vengono registrati in nessun modo e per accedere al servizio non c’è bisogno di nessuna procedura particolare. Il progetto sta funzionando anche grazie a tutte le insegnanti, che stanno lavorando per sensibilizzare i bambini che ogni giorno usufruiscono del servizio mensa, spiegandogli quanto sia importante non sprecare il cibo e, chissà, se a fine anno scolastico non possa esserci, grazie alla collaborazione di AER s.p.a, anche una bella festa sul tema.