Nel giorno della memoria, la medaglia a Dino Paoli, dicomanese deportato in un lager nazista.

 

Nella ricorrenza del giorno della memoria, il giorno 27 gennaio in Palazzo Vecchio, si è tenuta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai cittadini deportati e internati nei lager nazisti.  La legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha previsto la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Fra coloro a cui è stato assegnato il riconoscimento,  c’è Paoli Dino, classe 1922, abitante a Dicomano, e storico Presidente della Sezione Comunale dell’Associazione Reduci e Combattenti. Alla cerimonia hanno presenziato il Prefetto Paolo Padoin e  Ida Ciucchi , Sindaco del Comune di Dicomano dove Paoli è nato, si è sposato ed ha trascorso tutta la sua vita.
Nelle sue “Memorie in grigio verde”, Paoli racconta la sua storia di guerra iniziata il 26 gennaio del 1942 nel 120° Raggruppamento Fanteria, Divisione Emilia. Dopo qualche mese viene trasferito in Yugoslavia.
“Sulle montagne del Montenegro”- ricorda Paoli – dormivamo nelle tende sopra dei pagliericci di frasche, provvisti solo di una coperta. Il rancio non arrivava quasi mai e per sfamarci eravamo costretti a requisire qualcosa ai civili “.
 L’8 settembre 1943 un’ora dopo la proclamazione dell’armistizio, Paoli è fatto prigioniero dai tedeschi e portato in un campo di concentramento in Germania.
“All’arrivo fummo subito rapati e rinchiusi in un grande campo di prigionia dove rimanemmo senza mangiare per due giorni. La fame, il freddo, le bastonate, gli insulti ed i fucili puntati furono all’ordine del giorno durante tutta la prigionia.”.
Dopo circa un anno di lavoro duro in fabbrica, venne trasferito in un lager nel pressi di Dortmund dove si salvò sia dai bombardamenti a tappeto degli alleati che dalla fucilazione. Nell’aprile del ’45, venne finalmente liberato dagli americani. Pesava soltanto 38 chili. “Fu fatta una grande festa e ci fu dato da mangiare anche se le nostre condizioni fisiche non permettevano di fare delle abbuffate” sottolinea il Signor Dino.

Paoli tornò in Italia alla fine di agosto del 1945, dopo quasi due anni di prigionia e da quel giorno si è sempre battuto e impegnato per non perdere il ricordo di quei terribili anni di storia dove l’odio fra i popoli, l’intolleranza verso i diversi ed i più deboli  prevalse su ogni ragione ed ogni coscienza.